Orino - (VA) - La rocca
La nostra prima indagine ha riguardato il bosco di Orino. Abbiamo acquisito le prime notizie a riguardo tramite internet e testi relativi ai luoghi infestati del varesotto, stando alle testimonianze e alle tradizioni esistenti. La prima volta ci siamo qui recati per pura curiosità ancor prima della fondazione del gruppo, intorno al 2011. Nonostante fossimo ancora privi della strumentazione decidemmo di effettuare comunque un sopralluogo puramente esplorativo. Il luogo ci parve subito degno di nota e suggestivo per la bellezza incontaminata del luogo e per l'ottimo stato di conservazione della rocca, la quale sorge su una collinetta al termine di un lungo sentiero che si snoda per il bosco. Giunti ad un bivio nel quale il sentiero si biforca sorge un bellissimo e gigantesco albero di castagno sulla sinistra del quale si procede per la rocca, mentre sulla destra ci si incammina verso Castel Cabiaglio. Qui, stando alle testimonianze compare lo spettro di una donna di nome Ada, stando alla leggenda. Ci pare opportuno fare un rapido accenno alla storia del luogo in connessione con la leggenda. La Valcuvia nel '500 era in mano ai lanzichenecchi, armate mercenarie di lingua tedesca provenienti dai cantoni svizzeri, in particolare dalle zone di Berna e Zurigo. Questi erano agli ordini del cardinale Schiner di Sion per volontà di papa Giulio II. Essi fecero la loro comparsa sul varesotto ufficialmente nel 1504 e soprattutto a partire dal 1512 presero dominio totale su tutte le terre del luinese. Il loro potere perdurò per quasi un decennio, per la precisione sino al 1515, anno in cui subirono una decisiva sconfitta per opera dell'imperatore Francesco I a Melegnano. A Orino vi era una rocca difensiva comandata da un nobiluomo di nome Marchione,probabilmente un soprannome, il quale aveva una giovane e bellissima moglie, Ada. Questa a quanto pare aveva relazioni sentimentali con altri uomini, essendo legata a suo marito per un matrimonio d'interesse e certamente non suggellato da un sentimento vero e proprio. Il fratello di Ada, Francesco cercava di coprire sua sorella in queste sue avventure extra coniugali. Tuttavia ad un certo punto, Marchione scoprì i tradimenti di Ada e decise con un tranello di attirarla nella torre della rocca, dove la fece precipitare in un trabocchetto irto di punte. Ada morì e quando suo fratello volle vendicarla fu di sorpresa imprigionato dal capo guarnigione di Marchione e gettato nelle prigioni sotterranee della rocca. Proprio pochi giorni dopo vi fu la disfatta di Melegnano a seguito della quale i Lanzichenecchi ottenuta una resa ed un armistizio onorevole con i francesi, fecero ritorno nelle loro terre d'origine, contenti di poter tornare sani e salvi a casa e ricchi di tutto il bottino accumulato in anni di predominio sul territorio. Ma Marchione che ormai intendeva e considerava Orino come una sorta di feudo personale mai avrebbe abbandonato la piazzaforte e si oppose a che i suoi uomini andassero via. Ne sorse una zuffa a seguito della quale Marchione fu ucciso dai suoi stessi soldati i quali andarono via lasciando Francesco a languire nella cella sotterranea dove morì di fame e di sete. Tempo dopo, duranti alcuni scavi nel castello furono ritrovati gli scheletri di Ada e Francesco. E da allora nel corso di tre secoli abbondano una serie di testimonianze di più persone secondo le quali la rocca di Orino e il territorio circostante sarebbero infestati dai fantasmi di Francesco e Ada. Francesco a quanto pare si farebbe sentire con gemiti,pianti e rumori di catene nei pressi del portone d'entrata della rocca, lungo le cui mura si intravederebbe anche una luminescenza di forma umana che sarebbe appunto lo spettro di Francesco. Mentre nei pressi del castagno di cui abbiamo parlato prima comparirebbe lo spettro di Ada, incappucciato e con una lunga tunica e mantello con un viso simile a quello di uno scheletro. Avrebbe al posto degli occhi orbite vuote e la bocca aperta, come se urlasse pur non uscendo fuori alcun suono. Affascinati da questa leggenda abbiamo cominciato ad effettuare dei sopralluoghi, il primo dei quali come detto senza strumentazione e solo per vedere il posto. In seguito abbiamo effettuato altri sopralluoghi ma dotati della strumentazione che si può vedere nel nostro sito. Dapprima solo dotati di rilevatore K2 e fotocamera all'infrarosso e poi anche di registratore Evp. In uno dei vari sopralluoghi uno di quelli che più ci hanno colpito, risale all'11 maggio 2012 quando provammo ad effettuare un'interazione con una potenziale entità nei pressi del castagno infestato. Il rilevatore registrò fortissime ed improvvise quanto anomale fluttuazioni di campo elettromagnetico nell'ordine di oltre 20 milligauss, esclusivamente nei pressi del castagno, che come detto,stando alle leggende era il luogo soggetto all'infestazione dellos spettro di Ada. Nella nostra interazione le fluttuazioni di campo sembravano esserci in corrispondenza delle nostre domande alla potenziale entità. Nel filmato da noi effettuato di questo tentativo di interazione visibile sul nostro sito nella sezione "Video",verso la fine l'entità sembra essere decisamente infastidita dalla nostra presenza. Inoltre, negli ultimi 2-3 secondi di filmato si sente chiaramente un rantolo decisamente inquietante, quasi un ringhio della cui presenza ci siamo resi conto solo dopo avere effettuato l'analisi del filmato stesso, giunti a casa. Al momento, in loco, non udimmo assolutamente nulla ed ascoltandolo in seguito non ci parve affatto, e non ci sembra tuttora, potesse essere ascrivibile ad un rumore ambientale o animale. Al momento, le indagini sono ancora in corso per cercare di ottenere maggiori elementi su cui indagare proprio intorno all'area del castagno che sinora ci è parsa essere quella più degna di nota in quanto ad anomalie rilevate sinora. Mentre, per quanto riguarda la zona antistante la rocca, pur avendo qui effettuato una serie di sopralluoghi notturni non abbiamo riscontrato alcun tipo di anomalia elettromagnetica. Allo stesso modo, non abbiamo rilevato nulla di interessante nelle registrazioni Evp effettuate nei pressi del fortilizio. Abbiamo scattato diverse foto all'infrarosso nei pressi ma non è mai emerso alcunchè di significativo, a parte una foto che parrebbe essere come mossa e che presenta una struttura indefinibile con precisione e che ci è sembrato potesse essere simile ad una sorta di letto, alquanto stretto, caratterizzato come da una sorta di spalliera all'inizio. Naturalmente non siamo assolutamente certi di ciò, la nostra è stata un'ipotesi fatta dopo aver visionato la foto, qui visibile, e al momento è difficile poter dire di più a riguardo. Potrebbe benissimo trattarsi di una semplice foto mossa, appunto, anche se compare appunto questa forma strana, in un punto in cui non c'è assolutamente nulla, se non le mura stesse della rocca. Complessivamente possiamo dire che nell'area della rocca di Orino, e per esser più precisi nei pressi del castagno, c'è con ogni probabilità qualcosa di anomalo, pur non potendo al momento sbilanciarci di più circa la natura effettiva di tutto ciò. Naturalmente effettueremo ulteriori sopralluoghi ed indagini e vi terremo informati nel caso di novità.
Orino - (VA) - La roccia nera
Un tempo, nel bosco di Orino esisteva una mulattiera che collegava la località in questione con Castel Cabiaglio. La mulattiera era facilmente percorribile anche semplicemente disponendo della sola luce lunare. Lungo questo sentiero capitava che viandanti, contadini e cacciatori venissero sorpresi dall'imbrunire e si trovassero a passare proprio lungo il sentiero in questione, ove si trova la cosiddetta roccia nera. Si tratta di un posto particolarmente suggestivo e che stando a diverse testimonianze offerte da persone di diversa estrazione sociale nel corso degli ultimi tre secoli in particolare, sarebbe al centro di alcuni fenomeni apparentemente di natura paranormale. Pare che nei pressi della roccia nera, impropriamente definita un meteorite, sia possibile udire strani rumori, scalpiccii, voci, anche in pieno giorno. Tuttavia pare che i fenomeni più inquietanti siano stati registrati all'imbrunire, tenuto conto di alcune testimonianze, secondo le quali nei pressi della roccia nera e lungo le sue pareti sono state avvistate strane sagome di forma umana, luminescenti e visi umani completamente deformi. Vi è anche chi ha asserito di esser stato inseguito da un grosso animale, spuntato silenziosamente all'improvviso dal bosco circostante, descritto come un orso. Al termine dell'inseguimento della durata di alcuni secondi lo strano animale svanirebbe nel nulla, come assorbito dall'aria. A tal proposito sarebbe possibile provare a trovare un aggancio storico a questa tradizione e testimonianze. Infatti a Orino, soprattutto nel corso degli anni '40-'50 del secolo scorso era diffusa la voce secondo la quale sotto la roccia erano stati sepolti uno stregone pagano e il suo orso ammaestrato uccisi entrambi dai soldati di S. Ambrogio all'epoca delle battaglie antiariane, intorno alla fine del IV secolo d.C. Infatti la rocca di Orino, ad esempio, era anche conosciuta con il nome di "rocca degli ariani". Affascinati da questa tradizione a riguardo, abbiamo effettuato un sopralluogo nei pressi della roccia. Ci siamo qui recati di pomeriggio per prendere familiarità con il posto, non sapendo inizialmente dove potesse essere ubicata la roccia nera con precisione, pur esistendo un sentiero ben segnalato seguendo il quale si raggiunge senza difficoltà la struttura in questione. Ci siamo muniti come sempre di rilevatore di campo elettromagnetico e di registratore Evp, oltre che di fotocamera all'infrarosso, ancorchè non fossimo al buio o comunque in condizioni di scarsa visibilità. Tuttavia, abbiamo comunque scattato delle foto all'infrarosso soprattutto nelle zone più ombrose per rilevare eventuali anomalie. Ma in realtà nel nostro sopralluogo non abbiamo riscontrato alcun tipo di stranezza. Le foto non hanno mostrato assolutamente nulla oltre che l'ambiente circostante consueto. Anche il rilevatore K2 non ha mostrato alcun tipo di fluttuazione anomala del campo elettromagnetico. Abbiamo anche effettuato una registrazione Evp di circa mezz'ora di durata nei pressi della roccia. Ma non è emerso nulla di anomalo, a parte suoni ambientali normalissimi. Quindi, a conti fatti, possiamo dire per il momento di non aver riscontrato nulla di quegli elementi strani che pure, stando ad alcune testimonianze, erano stati rilevati persino in pieno giorno. Al momento non abbiamo avuto modo di effettuare, per completezza per così dire, un sopralluogo notturno, per cercare un supporto alle testimonianze più inquietanti relative ai fenomeni apparentemente paranormali qui registrati soprattutto a partire dall'imbrunire. Ovviamente, se vi fossero novità a riguardo e soprattutto ulteriori sopralluoghi vi aggiorneremo.
Moncalieri - (TO) - Castello della Rotta
Il castello della Rotta si trova nei pressi di Moncalieri, più precisamente in frazione La Rotta. Non è semplicissimo da trovare perlomeno se non si è del posto. Si tratta di una struttura imponente e suggestiva anche se purtroppo in uno stato di totale abbandono ed incuria. Il castello in questione pare sia sorto in origine come una "mansio" romana nel corso del I secolo d.C. In seguito, con il passare dei secoli sarebbe stato sottoposto ad una serie di modifiche e ristrutturazioni, in particolare a partire dal XV secolo. Secondo alcune teorie sarebbe stato costruito secondo una disposizione ben precisa, in una linea determinata in rapporto alla posizione del sole, della luna e dei vari pianeti in un punto d'incontro di linee magnetiche terrestri. Tra l'altro nei suoi pressi nei secoli passati son state combattute diverse battaglie, fra le quali si può ricordare la celebre disfatta della Rotta nella quale le forze piemontesi del principe Tommaso subirono pesanti perdite. Molti dei cadaveri sono ancora sepolti nei dintorni del castello che peraltro non è mai stato sottoposto ad una campagna di scavo sistematico pur tuttavia ogni tanto emergendo dal terreno resti di ossa umane e di armi. La cosa certa è che tale maniero sorge in un territorio assolutamente ricco di strutture appartenute all'ordine monastico-cavalleresco dei Templari e che intorno al 1455 la Rotta appartenesse all'ordine dei Gerosolimitani di Moncalieri, come peraltro è attestato dall'iscrizione presente sopra il portone d'ingresso voluta dal Gran Priore dell'ordine Giovanni di Valperga e che afferma come l'edificio risalisse, perlomeno nelle forme che presenta attualmente, al 1452. Il castello in questione viene considerato come il più infestato da spettri in Italia. Pare che siano state catalogate circa un centinaio di presenze e peraltro tale fortezza è stata sottoposta a vari studi e indagini da una serie di studiosi ed esperti. Le presenze più "famose" del castello sono quella di un cavaliere a cavallo dalle fattezze scheletriche e che avrebbe scudo, spada e una croce al collo e che comparirebbe soprattutto nelle notti di luna nei pressi del portone d'ingresso. E' significativo come tale tradizione abbia trovato un suo appiglio nella storia poichè, proprio nei pressi del portone, furono casualmente portati alla luce ossa umane e di cavallo con alcuni frammenti di armi alcuni anni fa. Inoltre comparirebbe nel salone al pianoterra uno spettro di un prelato del XIII secolo intento a leggere un grosso libro. Un'altra presenza sarebbe quella di un uomo che porta sotto il braccio o fra le mani la sua testa e che comparirebbe nel cortile e nei pressi del fienile, nella zona in cui in passato fu decapitato. Pare che desideri sepoltura in terra consacrata per porre fine al suo vagare anche se finora nessuno è ancora riuscito a scoprire dove possano essere sepolti i suoi resti. Vi sarebbe anche lo spettro di una giovane sposa che fu costretta a sposare l'antico feudatario circa tre secoli fa. Costei per sottrarsi a questo matrimonio privo d'amore e impostole con la forza, preferì suicidarsi gettandosi dal balconcino visibile ancora oggi all'ultimo piano del castello. Proprio qui, sarebbe possibile vedere in alcune notti formarsi una luminosità di forma umana cadere in basso nel punto in cui la giovane morì. C'è anche lo spettro di un monaco ucciso intorno alla metà del XV secolo nelle segrete sotterranee del castello e che sarebbe stato visto anche in pieno giorno. Un'altra apparizione diurna è quella della nutrice del figlio degli antichi castellani, il quale sfuggito alla sua custodia finì travolto ed ucciso da una carrozza di cavalli. Ancora oggi sarebbe possibile udire i gemiti e i pianti della donna alla ricerca disperata del bambino, il quale pure è stato più volte visto giocare nei pressi del cortile o affacciarsi anche in pieno giorno alle finestre del castello così come pure la sua nutrice, il cui volto sarebbe simile a quello di uno scheletro. Stando alla tradizione, nella notte tra il 12 e il 13 giugno sarebbe addirittura possibile assistere ad una processione di monaci nei pressi del cortile diretti verso l'interno del castello dove svanirebbero penetrando nelle sue mura. Secondo alcune teorie si tratterebbe degli spettri di prelati condannati a questo vagare per non essersi comportati rettamente in vita. Mentre secondo altre teorie questa processione si svolgerebbe in onore e ricordo della giovane sposa suicida della quale abbiamo prima parlato. Insomma, alla Rotta come è possibile vedere, stando alla tradizione, vi sarebbe un vero e proprio convito di fantasmi. Difficile in tutto ciò discernere il vero dal falso. Per quanto ci riguarda abbiamo effettuato due sopralluoghi al castello nel 2011, prima che fosse fondato il nostro gruppo. La prima volta mi recai qui per pura curiosità di pomeriggio assieme ad un amico altrettanto interessato quanto me e Luca all'argomento. Ero a conoscenza di tutte le leggende relative al castello e ci recammo qui di pomeriggio, senza alcun tipo di strumentazione, fatta salva una normalissima macchina fotografica. Non vedemmo nulla di anomalo nè tantomeno fotografammo nulla di particolare. Certo è che il posto è assolutamente inquietante. Sarà stata un'impressione ma avemmo la netta sensazione che l'atmosfera e persino l'aria circostante fosse pesante, cupa. Una sensazione di claustrofobia, mista ad ansia e un senso di tristezza. Sensazione non facilmente definibile, evidentemente, ma assolutamente poco piacevole, probabilmente frutto anche di suggestione tenuto conto di quanto sapevo a proposito della costruzione in questione. Il secondo sopralluogo lo facemmo poco tempo dopo, insieme a Luca. Questa volta decidemmo di andarci sia il pomeriggio, come la prima volta, che la sera, cosa che non avemmo il coraggio di fare la prima volta che ci andammo. E fu decisamente un sopralluogo più fortunato poichè pur non essendo ancora stato fondato il gruppo e pur essendo dotati del solo rilevatore di campo elettromagnetico riuscimmo ad ottenere del materiale alquanto anomalo. Ad onor del vero il rilevatore non mostrò alcun tipo di attività elettromagnetica insolita. Non vi fu alcun tipo di fluttuazione. Nulla di nulla. Ma emersero delle anomalie nelle foto. Ne scattammo un centinaio quella notte. In quattro di queste foto potemmo osservare delle strane figure di forma umana in punti del castello in cui al momento degli scatti non vi era assolutamente nulla. Le foto in questione si possono vedere nel nostro sito. Due di esse sono state scattate nel tardo pomeriggio. In una compare una figura azzurrognola ad un finestra e che parrebbe essere quella di un bambino con la testa reclinata verso il basso e che pare osservare con la bocca aperta come a voler fare una sorta di "boccaccia". Il volto del "bambino" è decisamente inquietante e la foto in questione è stata scattata da Alessandro, un nostro amico, colui con il quale effettuai il primo sopralluogo alla Rotta. Ed è possibile che il "bambino" in questione sia quello di cui parla la tradizione, travolto ed ucciso da una carrozza di cavalli e che più volte è stato visto anche affacciarsi alle finestre del castello, persino in pieno giorno. Questa foto io e Luca l'abbiamo anche analizzata con un software, l'Amped Five che ha dissolto il dubbio che la figura in questione potesse essere frutto di un gioco di luci ed ombre. Abbiamo anche analizzato la foto al negativo e da questo è emersa ugualmente la figura, o meglio i suoi contorni nitidi e soprattutto il volto. L'altra foto è stata da me scattata, sempre nel pomeriggio, alle spalle del castello e alla finestra compare un volto, una vaga forma che parrebbe avere capelli lunghi, mentre osserva fisso fuori. La cosa interessante è che in questo punto ho scattato in rapida successione dal medesimo punto due foto aventi per soggetto la medesima finestra. Nella prima foto non compare assolutamente nulla, in quella successiva scattata subito dopo compare questo volto evanescente. Riflesso? Gioco di luci? O è effettivamente qualcosa di anomalo? In ogni caso la foto l'abbiamo qui pubblicata. Le altre due foto invece sono state scattate di notte. In una di esse compare un uomo. Parrebbe una persona di mezza età che osserva dalla finestra. L'ultima foto degna di nota, a nostro parere, tra le tantissime qui scattate e che potete qui sul sito vedere nella sezione " foto", è quella nella quale compare un "orb" di colore azzurro e che sembra galleggiare in aria a mezz'altezza, lungo il vialetto d'accesso al castello, nei pressi del cortile. Contrariamente ai soliti orbs, frutto di pulviscolo, riflessi di luce o del flash e che sono facilmente riconoscibili in quanto opachi, grigi, incorporei, simili a macchie, questo da me fotografato è decisamente diverso. E' di colore azzurro, pieno, non incorporeo e trasparente e caratterizzato ai margini come da una sorta di luminescenza tremolante. Le sue caratteristiche ci fanno ipotizzare sia non riconducibile a orbs "naturali", ipotesi questa suffragata da altri studiosi del fenomeno ai quali abbiamo sottoposto la foto per un'analisi e che ci hanno confermato essere un "orb" assolutamente anomalo e difficilmente spiegabile in termini razionali. Ci piacerebbe tornare per un ulteriore approfondimento al castello della Rotta, per provare anche ad effettuare un'indagine interna, previo consenso ed autorizzazione poichè nonostante la struttura, come detto, versi in un grave stato di abbandono, ha un proprietario che però al momento non siamo riusciti a rintracciare. Se vi saranno novità e ulteriori indagini vi aggiorneremo.
Gavirate - (VA) - Il lazzaretto
Il Lazzaretto di Gavirate sorge in una zona decisamente suggestiva, in una radura boschiva caratterizzata dalla presenza di una cappelletta dedicata a S. Carlo e alla Madonna. Qui in passato venivano sepolti coloro che morivano di peste, un'epidemia della quale falcidiò la Lombardia nel corso del '600. Ancora oggi vi sarebbero sepolti i resti degli appestati. E secondo alcune testimonianze, alcune delle quali anche molto recenti, nelle notti invernali soprattutto sarebbero state scorte figure nebbiose e luminescenti di forma umana dai volti orribilmente deturpati. Pare non siano animate da intenzioni particolarmente benevole poichè molti di coloro che le hanno viste hanno asserito di esser stati da queste toccati e strattonati anche con violenza alle braccia, le gambe e le caviglie, come volessero afferrarli e impedire loro di andarsene. Qui abbiamo effettuato un paio di sopralluoghi nel tardo pomeriggio ed entrambi si sono rivelati decisamente interessanti anche se inquietanti. Difatti abbiamo notato delle forti ed improvvise fluttuazioni di campo magnetico nei pressi della cappelletta dove peraltro abbiamo anche effettuato un filmato ed una registrazione Evp. E' qui che abbiamo deciso di effettuare una sorta di esperimento, ovvero ci siamo allontanati dalla cappelletta per una mezz'ora lasciando in modalità filmato la fotocamera dinanzi al rilevatore K2 e al registratore Evp. Abbiamo anche scattato delle foto dalle quali tuttavia non è emerso nulla di anomalo. Il filmato invece, una volta visionato a casa, ci ha riservato qualche sorpresa. In primis, abbiamo potuto constatare la presenza di un sassolino sul muretto che circonda la cappelletta e che al momento in cui abbiamo lasciato fotocamera, registratore e rilevatore non c'era. Il muretto non presentava nulla, non vi era nulla che vi fosse appoggiato. Mezz'ora dopo, tornati alla cappelletta c'era sul muretto questo sassolino. Naturalmente non poteva averlo messo nessuno lì dov'era anche perchè in loco eravamo solo io e Luca e pur essendo a distanza avevamo perfettamente sott'occhio la cappelletta e gli strumenti. Chi poteva aver posto lì il sassolino? Poteva essere caduto da qualche parte? Ma da dove, non essendoci nulla al di sopra del muretto? Caduto dal becco di qualche uccello? Potrebbe essere. Ci siamo confusi, è stata una nostra sbadataggine, il sassolino magari c'era e non ci eravamo accorti che vi fosse prima che ci allontanassimo dalla cappelletta? Possibile, ma improbabile essendo entrambi sicuri che non vi fosse nulla sul muretto. Apporto paranormale? Non ci sbilanciamo. Il rilevatore durante la registrazione del filmato non ha mostrato alcun tipo di anomalia o fluttuazione strana. Ciò che ha ci ha riservato maggiori sorprese è stata la registrazione Evp, senza dubbio alcuno tra le più nitide ed inquietanti tra le varie registrazioni da noi effettuate nel corso delle varie indagini. Difatti si sentono nel corso della registrazione, passi trascinati, sussurri e in particolare a metà registrazione si sentono due suoni, simili a sospiri e soprattutto una parola udibile chiaramente, proferita in modo nitido sia pure in modo simile ad un sussurro. La parola in questione captata dal registratore Evp è: "tempo". L'unico cruccio è che purtroppo non ci è stato possibile pubblicare questa parte della registrazione sul sito, poichè involontariamente cancellata dal pc. Pur avendo recuperato il file in questione, purtroppo in alcuni punti, tra i quali quello in cui si sentono i sospiri e la parola "tempo" , esso risultava corrotto ed irrecuperabile. Tuttavia, per fortuna non tutto è andato perduto del file. Infatti siamo riusciti a recuperare e pubblicare qui sul sito alla sezione "audio-Evp" un punto in cui abbiamo tentato un'interazione con una potenziale entità a seguito di una ripetuta e violenta fluttuazione anomala di campo elettromagnetico, verificatasi dopo esser tornati alla cappelletta al termine del nostro esperimento del quale abbiam prima parlato. Alla domanda di Luca " c'è qualcuno qui con noi?", si sente nitidamente una voce che risponde in maniera decisa, ferma, con un "si". Una voce dal timbro maschile, profonda e assolutamente vicina, come se difatti vi fosse qualcuno nei pressi, pur essendo ovviamente presenti in loco solo io e Luca. La cosa ci ha decisamente colpiti. Infatti nostro scopo è poter effettuare ulteriori indagini sul posto, ritornandovi di notte, per acquisire eventualmente ulteriori elementi. Anche in questo caso, vi terremo informati in caso di novità a riguardo.
Grantola - (VA) - Chiesa di S.Carlo
L'indagine effettuata nella chiesa di S. Carlo possiamo definirla come il punto d'inizio da cui è partita ufficialmente la nascita del nostro gruppo. Eravamo già da un pò di tempo in attività, quando ci fu proposto di effettuare una conferenza sul tema dei fantasmi, con particolare riferimento alle presenze spettrali nel territorio del varesotto. Accettammo con entusiasmo e il luogo prescelto per la conferenza fu per l'appunto la chiesa di S. Carlo a Grantola, un paese di circa 1500 anime in provincia di Varese. La chiesa in questione realizzata sul finire del 1600 su progetto dell'architetto Francesco Maria Richini è senza dubbio un capolavoro, ancorchè questa sia attualmente sconsacrata e abbandonata al culto dal 1965. Naturalmente soprattutto gli interni, con il passare dei decenni, hanno subito l'incuria e il degrado. Con un lodevole lavoro da parte di volontari e grazie all'interessamento del comune la chiesa ha ripreso a vivere ed è in procinto di nascere, si spera quanto prima, un progetto per valorizzare ulteriormente questo capolavoro artistico, per lungo tempo ingiustamente caduto nell'oblio, trasformandola in un centro culturale in cui in particolare i giovani possano, attraverso incontri tematici, ricostruire il passato del territorio, le sue tradizioni e ricchezze, per realizzare come è giusto che sia una vera e propria simbiosi vitale tra i luoghi in questione e i loro abitanti. Detto ciò, e ritornando alla nostra conferenza, con nostro stupore ci accorgemmo di quanto l'argomento fosse sentito e come affascinasse l'uditorio. Difatti la conferenza registrò certamente un'ottima affluenza di pubblico che di sicuro non ci saremmo aspettati, complici anche le cattive condizioni meteo che si registrarono nel pomeriggio in cui tenemmo il dibattito. Al termine dell'incontro, nel quale fu coinvolta una giornalista e della quale vennero a conoscenza anche altre testate per noi inaspettate e per le quali effettuammo anche delle interviste, i cui articoli sono peraltro pubblicati qui sul sito alla sezione "parlano di noi", venimmo a conoscenza di alcune testimonianze di persone che asserirono di avere sentito delle presenze all'interno della chiesa. Incuriositi decidemmo di effettuare un sopralluogo veloce a seguito del quale notammo un violento fluttuare del rilevatore di campo in un punto ben preciso della chiesa, nei pressi della sacrestia. La cosa ci lasciò un pò perplessi al momento, anche se poi avremmo fatto luce su ciò e ci saremmo resi conto, in seguito ad un secondo sopralluogo notturno, che il fenomeno era stato dovuto ai campi elettromagnetici dei cellulari di coloro che si erano attardati insieme a noi, al termine della conferenza e che si trovavano non molto distanti dal punto in cui il rilevatore aveva evidenziato queste anomalie, come detto, assolutamente spiegabili razionalmente. Difatti nel sopralluogo notturno effettuato un pò di tempo dopo, a seguito di un pò di analisi ed esperimenti ci rendemmo conto di come le apparenti anomalie magnetiche del rilevatore fossero state dovute ai campi dei cellulari accesi. Non solo, ma il rilevatore quella notte, il 19 aprile 2013, non dette alcun tipo di segnale anomalo. Nel corso del primo fugace sopralluogo, scattammo anche diverse foto all'infrarosso. In una di queste rilevammo un'anomalia. La foto in questione è stata pubblicata qui sul sito e può essere tranquillamente visionata. Sembrerebbe essere mossa e nei pressi del portone d'ingresso della chiesa compare una figura umana nebbiosa. Sembrerebbe essere una figura vestita come da una lunga tonaca con una sorta di fascia all'altezza dei fianchi. La foto è stata da me scattata in un punto in cui non vi era assolutamente nessuno, poichè le persone attardatesi con noi al termine della conferenza erano tutte riunite al centro della chiesa, non molto distante dalla sacrestia. All'ingresso non vi era nessuno così come pure al momento dello scatto della foto. Peraltro in seguito ne abbiamo fatto un'analisi con l'Amped Five ed è emerso che l'altezza della figura poteva esser potenzialmente compresa fra 1.62 m. e 1.65 m. La testa della figura è sdoppiata, come appunto in una foto mossa, come se il soggetto si fosse mosso al momento dello scatto e parrebbe avere un braccio alzato. Non possiamo dire con certezza che si tratti una presenza paranormale, certo però risulta essere decisamente suggestiva e decisamente anomala tenuto conto delle varie considerazioni fatte a riguardo e alle quali abbiamo accennato prima. Incuriositi anche da ciò effettuammo, come detto, un secondo sopralluogo tra le 22.00 e le 2.00 di notte del 19 aprile 2013. In questo caso le anomalie che ci colpirono furono diverse. In questa occasione, io e Luca dopo avere brevemente ispezionato la chiesa decidemmo di procedere con un esperimento. Lasciammo nei pressi della sacrestia il rilevatore acceso, il registratore Evp e due fotocamere in modalità filmato, allontanandoci dalla chiesa. Ne uscimmo per una mezz'ora di tempo, chiudendo il portone con il lucchetto e attendendo fuori lasciando di fatto la chiesa chiusa da entrambi i lati, il principale e il laterale. Rientrati dentro fummo colpiti dal fatto che le due fotocamere erano entrambe spente allo stesso momento. Come potemmo constatare in seguito, entrambe le fotocamere si erano spente dopo circa 5 minuti e mezzo di filmato, cosa alquanto strana se si tiene conto che le batterie erano cariche e che era la prima volta che ci succedeva una cosa simile. Visionando i brevi filmati non ci fu possibile vedere nulla di anomalo. Semplicemente il filmato s'interrompeva. Le anomalie ancor più evidenti le avremmo scoperte ascoltando la registrazione Evp, visto che da un punto di vista elettromagnetico non si verificò alcuna stranezza. Nella registrazione Evp fu possibile udire in più punti della registrazione colpi, battiti, come dei passi ad intermittenza e comunque ad intervalli assolutamente irregolari. Si trattava chiaramente di quelli che in parapsicologia vengono definiti tecnicamente "rap". Fu possibile anche udire di tanto in tanto come dei sospiri, dei rantoli, sui quali è difficile potersi pronunciare con certezza. Ma i "rap" registrati sono assolutamente strani, molto prossimi al registratore Evp, tenuto conto della loro nitidezza. E ribadiamo che la chiesa era vuota e immersa nel silenzio più assoluto. Difficile ipotizzare potesse trattarsi di rumori esterni alla chiesa, provenienti dai dintorni, captati dal registratore, poichè troppo nitidi e "vicini" allo strumento e anche perchè certo non è difficile distinguere suoni ambientali assolutamente naturali da altri decisamente più anomali. Difatti, nella registrazione in questione fu possibile anche udire in alcuni punti dei suoni normali, come l'abbaiare di un cane e il passaggio di un'auto. Rumori però uditi anche da noi che eravamo all'esterno della chiesa, oltre che captati dal registratore. Invece i "rap" anomali erano inequivocabilmente, almeno a nostro parere, interni alla chiesa stessa, certamente prossimi al registratore e decisamente forti e nitidi. Talmente chiari, che certamente nel cuore del silenzio notturno avremmo potuto sentire anche noi stessi con le nostre orecchie, se si fosse trattato di suoni ambientali normali. Invece nella mezz'ora trascorsa fuori dalla chiesa non udimmo assolutamente nulla di tutto ciò che trovammo nella registrazione, a parte come detto, i suoni normalissimi e riconoscibilissimi di un cane e di un'auto. Le registrazioni più significative a riguardo sono state qui pubblicate alla sezione "audio-Evp". E' ovviamente nostra intenzione ritornare nella chiesa di S. Carlo per effettuare ulteriori indagini ed approfondimenti per l'acquisizione di altri elementi utili per cercare di fare chiarezza. La prossima volta abbiamo intenzione di tornare con ulteriore strumentazione, tra cui un termometro ad infrarosso, dei sensori di movimento all'infrarosso, un sistema di sorveglianza con telecamere a circuito chiuso anch'esse all'infrarosso e che ci consentano di visionare contemporaneamente più punti della chiesa stessa, per avere sotto controllo l'intera area e una videocamera all'infrarosso ed ultravioletto per la ripresa di eventuali presenze anomale. Non appena avremo ulteriori notizie a riguardo, vi aggiorneremo.
Nardò - (LE) - Porto Selvaggio
Porto Selvaggio è una zona boschiva che si trova in Salento e che è divenuto recentemente parco naturale. Si tratta di un'area verde, caratterizzata da una vegetazione tipica del sottobosco e che si dirama per un'ampia zona culminante in basso in una spiaggia dal litorale basso e con acqua limpidissima e in alcuni punti decisamente fredda per la presenza di fonti subacquee d'acqua dolce. In questa zona, circa 10 anni fa o quasi, capitò a me e due amici una strana ed inquietante esperienza. Decidemmo di effettuare con i dovuti accorgimenti una grigliata notturna a stretto contatto con la natura. La serata era limpida, caratterizzata da luna piena ed una leggera foschia. La temperatura era perfetta, non faceva affatto freddo benchè fossimo in ottobre inoltrato. Il luogo ci dava un senso di pace e tranquillità. Ma la serata non lo sarebbe stata affatto. Giunti in un punto che da sempre frequentavamo per questi nostre grigliate diurne e notturne e nel quale non ci era mai accaduto assolutamente nulla, ci accingemmo ad accendere il fuoco io ed un mio amico. Suo fratello si recò un pò più distante da noi per reperire un pò di aghi di pino con i quali mantenere ben vivo il fuoco. Ad un certo punto, improvvisamente il mio amico udì un suono strano e decisamente inquietante al quale io però non prestai attenzione, poichè ad esser sincero non lo udii neppure. Rincuorai il mio amico, evidentemente impaurito dicendogli che con ogni probabilità aveva sentito qualche cane abbaiare in lontananza da una delle villette presenti in zona, all'esterno del bosco. Non ebbi neppure il tempo di finire di dire ciò che il suono minaccioso si fece ancora vivo e stavolta ebbi modo di sentirlo anch'io. Di lì a pochi minuti interminabili, durante i quali rimanemmo in ascolto, il suono si fece sentire più volte ad intervalli di una manciata di secondi l'uno dall'altro. Il suono, simile ad un rantolo minaccioso sembrava provenire da lontano, ma allo stesso tempo vicinissimo. Ebbi l'impressione che questo suono partisse come da un imbuto, ovattato, per divenire come amplificato al termine del suo verificarsi, prima di ripetersi dopo pochi secondi. Il fenomeno andò avanti per qualche minuto sin quando il mio amico, impaurito chiamò a viva voce suo fratello che da dove si trovava non aveva avuto modo di sentire nulla. Giunto velocemente da noi, essendosi reso conto che doveva esser successo qualcosa, dal tono spaventato della voce di suo fratello, gli spiegammo quello che avevamo sentito. E ancora una volta avemmo modo di sentire il rantolo e lo sentì anche l'altro mio amico. Eravamo nel bel mezzo di una radura e con il fuoco acceso e per di più dotati di una lampada alogena in grado di fare un bel pò di luce. Tra un suono e l'altro non si sentiva assolutamente nulla a parte il fuoco, che peraltro stava già spegnendosi non essendo adeguatamente alimentato, tenuto conto che eravamo del tutto impauriti e sconcertati da quanto stavamo sentendo. E si trattava di un suono assolutamente non ascrivibile ad alcun tipo di animale presente come fauna abituale del bosco in questione. Fummo talmente presi dalla paura e dall'incapacità di comprendere di cosa potesse trattarsi che non ci venne neppure in mente di tentare una registrazione del suono tramite i cellulari che avevamo. Rimanemmo circa 15-20 minuti in ascolto del suono inesplicabile con la lampada alogena puntata in direzione del suono che peraltro sembrava stesse avvicinandosi sempre più verso di noi. Per curiosità ci avvicinammo con cautela anche noi verso il punto dal quale sembrava provenire il suono, ma non vi era nessuno, nè uomo nè animale. E tra un suono e l'altro, tra un intervallo di silenzio e l'altro non si sentiva assolutamente nulla. Un rumore di passi, un rumore di rami spezzati, un fruscio di cespugli, un qualsiasi cosa che tradisse una qualche presenza materiale. No, niente di tutto ciò. Silenzio assoluto. Eppure il rantolo non cessava, diveniva sempre più forte e più vicino ancorchè non potessimo vedere assolutamente intorno a noi. Decidemmo di andarcene. Spegnemmo il fuoco il più in fretta possibile e ci incamminammo verso l'uscita a passo spedito assolutamente in preda al terrore. La cosa mi colpì molto. All'epoca pur interessandomi già di questo genere di fenomeni non avevo a disposizione alcun tipo di strumento e naturalmente non era ancora nato il nostro gruppo. Fenomeni strani accaddero ancora le volte successive in cui ci capitò di tornare nel bosco, ufficialmente per le nostre divertenti e spensierate grigliate, ma anche perchè incuriositi e segretamente desiderosi che questi fenomeni si ripetessero cercando stavolta di poter conservare perlomeno una qualche testimonianza, ovvero una registrazione di questi, ancorchè una simile eventualità naturalmente ci spaventasse. E benchè altre cose strane ci accaddero nel bosco, non furono mai così spaventose come la prima volta in cui ci capitò di imbatterci in questa paurosa esperienza. Tornando a tempi decisamente più recenti, ho avuto modo di tornare nel bosco in questione per una serata ai primi del mese. E questa volta ci sono andato munito della strumentazione da noi usata per effettuare i nostri sopralluoghi. Ho lasciato acceso il registratore Evp nei pressi del luogo in cui ci capitarono le volte scorse questi strani fenomeni e ho provato a monitorare la zona circostante con il rilevatore K2. In alcuni momenti ho avuto modo di rilevare delle fluttuazioni di campo nei pressi del luogo interessato dal fenomeno originario, ma in particolar modo ho avuto modo di constatare come le fluttuazioni fossero decisamente più violente e frequenti nei pressi di una collinetta laddove il mio amico si recò a raccogliere gli aghi di pino per il fuoco, nel corso della nostra prima anomala esperienza in loco, tanti anni fa. Non è possibile al momento esprimersi con certezza circa la natura di queste fluttuazioni molto forti e frequenti, ancorchè irregolari ed instabili, concentrate prevalentemente in questa zona ristretta. Ho anche scattato qui diverse foto all'infrarosso ma non è emersa alcuna anomalia. Le registrazioni Evp invece sono più interessanti, poichè in alcuni punti sono emerse delle anomalie, anche se alcune di esse potrebbero anche essere state dovute a fattori assolutamente naturali. I punti degni di nota degli Evp in questione sono tre. In uno di essi, nei pressi della collinetta alla quale ho accennato prima, si sente come una sorta di urlo e che sembrerebbe essere una voce femminile. Tuttavia permane il dubbio che possa trattarsi, più prosaicamente, di un uccello notturno. Un altro punto interessante è rappresentato da un forte rantolo che si sente nella registrazione, quasi sovrapposto ad alcune nostre voci, pur essendo da esse assolutamente e chiaramente ben distinto. Il timbro di questa "voce" è decisamente più profondo, cavernoso e sembrerebbe essere maschile. Ma anche su questa "voce", sussistono dei dubbi, dopo un attento ascolto. L'anomalia certamente più evidente e che abbiamo qui pubblicato sul sito alla sezione "audio-Evp", è data da una voce probabilmente femminile e che in una sorta di sussurro, ma assolutamente nitido e chiaramente udibile, sembrerebbe pronunciare una parola dal significato poco chiaro. La parola in questione è "enri", così come potete sentire qui nella registrazione. E' possibile anche che possa trattarsi di una parola tronca alla fine e che magari possa trattarsi di un nome, come se la voce in questione magari chiamasse qualcuno con il nome di Enrico o Enrica, ad esempio. O perlomeno questa è stata la nostra prima ipotesi tuttavia assolutamente non verificabile. Il mistero a riguardo permane. E' possibile che nel bosco in questione, tirando le somme, possa celarsi qualcosa di anomalo. Ma allo stato attuale delle cose è molto difficile poter dire qualcosa di fondato e sicuro. Certo, sarebbe interessante poter capire e sapere qualcosa di più circa la storia passata del luogo e quali avvenimenti possano aver caratterizzato la sua lunga vicenda nel corso dei secoli e metter in evidenza eventuali connessioni esistenti tra essi e gli strani fenomeni che sembrerebbero verificarsi in tal luogo, sempre che davvero tali connessioni esistano e sempre che i fenomeni in questione non siano frutto di fatti assolutamente spiegabili e in ultima analisi, naturali. Dovessero esservi novità ed ulteriori sopralluoghi in futuro, vi aggiorneremo.